Gustavo Strafforello

 

La Patria. Geografia dell'Italia.

Sardegna (Corsica, Malta, i mari d'Italia)

 

Torino 1895, U.T.E.

 

pag. 333

 

Bessude (698 ab.).- A 447 metri sul mare, appiè del monte Pelao, in una concavità con vie irregolari e parrocchiale di San Martino, costruita nel 1620, quando fu necessario abbandonare l'antica che vedesi in rovine fuori il paese. Vi si ammira un quadro rappresentante il famoso atto eroico di San Martino, che sembra di buon pennello e le statue dell'Assunta e del Redentore, che credonsi di molto merito, ma di cui ignoransi gli autori. Quivi è seppellito il poeta Francesco Carboni, di Bonannaro. Quattro chiese filiali ed altre nella campagna.

Grano, orzo, fave, lino, vino, moltissimi alberi da frutta d'ogni specie. Non meno di ottantaquattro fonti irrigano il territorio ristretto, oltre due fiumicelli. Nove Nuraghi, tre dei quali sul Pelao.

Cenni storici. - Che questo borgo fosse non meno antico, che popoloso, argomentasi dalle vestigia di popolazioni, che scorgonsi oltre la periferia dello spazio che occupa al presente. È tradizione fosse distrutto dalla peste sullo scorcio del secolo XVI e quindi ripopolato da alcuni abitanti delle propinque terre di lbilis e Sustana, ora deserte. Fra le rovine di queste due terre i contadini rinvennero monete erose e particolarmente puniche e finissime corniole.

Uomini illustri. - Visse in Bessude gli ultimi 22 anni della sua vita sino al 1817 ed all'età di 72 anni Francesco Carboni di Bonannaro, gesuita, ch'ebbe fama di uno dei migliori latinisti de' tempi suoi, autore di pregiati poemi latini e di orazioni anch'esse latine su varii argomenti. Le sue opere furono raccolte e pubblicate dall'arcivescovo Marongiu-Nurra.

Coll. elett. Alghero - Dioc. Sassari - P2 T. a Tiesi.