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Bessude, 14 agosto 1802

Amicorum optime

La mia convalescenza a stento mi permise d'appressarmi alla mensa degli angeli. Le forze non fan giustizia. Spossato dalla dissenteria (1) e dalle emorroidi cruentissime indarno chiamo il sonno, detto da qualche poeta requies malorum. Ringraziovi nuovamente per la vostra cristiana carità verso il Sorsinate Polo, che da voi solo spera venir consolato. Chiudo la lettera per fare un po' di bene, almen meditando, poiché la testa non mi regge a recitare. Ora pro me cum suavissimis nostris Francisco, Ignatio, et Aloysio, meque studiosissimus tui amare perge

Tuus
Carbonius


(1) Per stroncare le febbri terzane, o quartane, prima il malato veniva trattato con dei purganti successivamente sottoposto alla terapia con la china. Cfr. F. D'AUSTRIA-ESTE, Descrizione della Sardegna (1812),a cura di G. Bardanzellu, Roma, 1934, p. 200.