Charles Edwardes

Sardinia and the Sardes

Londra 1889







Il viaggiatore inglese Charles Edwardes, alle pagine 110 e 111, contrariamente a tanti altri commentatori di Padre Carboni, riporta un giudizio poco lusinghiero del nostro poeta:

Penso che si tenda sempre a esagerare i difetti della terra che possiede una nomea funesta; anche se, al contrario, la terra seducente sia ritenuta un paradiso integro. Sfortunatamente la Sardegna verrà probabilmente calunniata per molti anni a venire. Quando un uomo compone una poesia sulla malattia della sua donna, ciò dimostra in qualche modo che la malattia costituisce la sua qualità più notevole. Lo stesso accade con la Sardegna. Un secolo fa, un illustre poeta sardo ripose tutte le proprie energie in una poesia su "L'intemperie sarda"; forse non pensando a quale danno arrecava alla propria terra costruendo la propria fama sul buon nome della stessa. Ecco come egli la personifica: "Con sospiri continui e sofferenze bagnate di molte lacrime, la Sardegna antica implorò gli dei con vano lamento e penosi sospiri dal profondo del suo cuore, mentre si percuoteva il petto con la mano: 'Oh dei immortali, se vi stanno a cuore le cose dei mortali, se vi importa dei turbamenti degli uomini, e potete dare sollievo ai loro affanni, posate lo sguardo su me misera, e guardate come la mia malattia dolorosa e mortale fa della mia vita una lotta senza fine. Vi supplico, o dei, di allontanare da me questa vergogna!' "

Ed il Carboni, l'autore della poesia, ebbe cuore di rendere immortale la vergogna della sua terra versificandoci sopra! E con incredibile grossolanità ne fece l'analisi ed il commento sui propri esametri!

Sicuramente vi è la malaria in Sardegna, anche se in misura molto minore di quanto si sia portati a credere da incauti patrioti come il Carboni.

 

(traduzione di Elena Pittau)

 





Padre Carboni